La nascita del regno
Il 17 novembre 1860, oltre 3000 rappresentanti dei Mapuche si riunirono ai piedi del monte Andencul, nella comunità del capo Kilapan. L’assemblea costituente (Futa Kollog*), di cui facevano parte i più famosi capi politici, militari e spirituali della nazione, si riunì con l’intenzione di stabilire una monarchia costituzionale ereditaria nei territori Mapuche di Araucania e Patagonia, oggi chiamati comprensivamente Wallmapu. Questo auspicio si realizzò quando re Orélie Antoine de Tounens fu proclamato primo sovrano del Regno di Araucania e Patagonia.
La Costituzione che questa assemblea costituente promulgò è tuttora in vigore. In base ad essa, sono stati istituiti una serie di Ministeri, un Consiglio del Regno, un Consiglio di Stato, una Corte Suprema di Giustizia e un corpo legislativo eletto a suffragio universale.
La sua lotta per il riconoscimento e la sopravvivenza
Una volta stabilita formalmente una monarchia costituzionale, la nazione dei Mapuche si mise alla ricerca di sostegno e riconoscimento a livello internazionale. Secondo diversi ricercatori, pare che Gran Bretagna, Italia, Francia, Perù, Bolivia e Paraguay abbiano formalmente riconosciuto l’indipendenza del regno (sembra, inoltre, che Brasile e Persia la abbiano riconosciuta de facto).
Lo stesso Regno di Spagna aveva riconosciuto il diritto dei Mapuche alla propria integrità territoriale, in occasioine della sottoscrizione del Trattato di Killen, il 6 Gennaio 1641. Questo trattato, che sanciva il fiume Bio-Bio come confine settentrionale del territorio dei Mapuche, fu successivamente confermato dalla Spagna in 28 trattati bilaterali. Fu, inoltre, ratificato dalle repubbliche di Cile e Argentina al momento della loro formazione.
La sacralità di questo confine settentrionale fu difesa negli anni successivi e sta di fatto che il territorio a sud dei fiumi Bio-Bio e Colorado non fu mai conquistato dalla Corona spagnola.
La dichiarazione di indipendenza pronunciata dalle repubbliche di Cile e Argentina non alterò nell’immediato i termini di tale accordo. Al contrario, entrambi gli Stati siglarono nuovi trattati con la nazione dei Mapuche e costruirono barriere fortificate sul confine, condividendole con il popolo Mapuche.
Negli anni seguenti, tuttavia, entrambe le Repubbliche mostrarono atteggiamenti sempre più bellicosi. Nonostante gli accordi formali, nel 1862 i due Stati intrapresero un’invasione militare congiunta del territorio dei Mapuche. Questa brutale sottomissione del territorio Mapuche terminò formalmente soltanto nel 1885.
Nel corso di questa campagna di terrore, i Mapuche furono sottoposti ad un genocidio costante e brutale. Decine di migliaia di persone furono velocemente massacrate e migliaia furono rinchiuse in campi di sterminio in qualità di prigionieri di guerra. Altre vittime – sempre in qualità di prigionieri di guerra – furono trasportate a Martin Garcia, un’isola deserta situata tra l’Argentina e l’Uruguay. La loro sorte è tuttora sconosciuta.
Coloro che sopravvissero al massacro iniziale, furono perseguitati senza sosta; le loro case furono distrutte, i loro animali uccisi e i loro raccolti bruciati, con l’intento di distruggerne i mezzi di sussistenza e autosufficienza. Le terre fertili e le risorse del territorio Mapuche furono sequestrate e distribuite tra i conquistatori stranieri, mentre i ‘fortunati’ sopravvissuti venivano dispersi, sfruttati come schiavi domestici o condannati a sopportare la fame e la perdita della loro dignità, reclusi in piccole riserve. Ogni azione in questo piano persecutorio si mostrava parte di una politica sistemica, che traeva le sue origini all’interno di una più ampia strategia di pulizia etnica ed assimilazione.
La resistenza dei Mapuche a questa campagna di terrore continuò ad essere simbolizzata dalle vicende che coinvolsero re Orélie Antoine I. In forza del suo titolo di sovrano, il 5 gennaio 1862 fu rapito dalle autorità cilene in una zona vicina al confine e fu detenuto per nove anni in condizioni disumane, prima di essere processato ed imprigionato in un manicomio. In un secondo momento, fu deportato in Francia. Re Orélie Antoine I non si lasciò scoraggiare e ritornò al suo Regno in tre occasioni, per prendere parte alla resistenza contro l’occupazione cilena. Dopo il consolidamento dell’occupazione militare del territorio Mapuche, il governo del Regno di Araucania e Patagonia fu costretto all’esilio in Francia, dove continua tutt’oggi a funzionare.
I sovrani del Regno di Araucania e Patagonia
Dalla sua fondazione, sei sovrani hanno regnato sul Regno di Araucania e Patagonia. Sono:
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Orélie-Antoine de Tounens (Orélie-Antoine I), che regnò dal 17 novembre 1860 al 17 settembre 1878.
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Gustave-Achille Laviarde (Achille I), che regnò dal 17 settembre 1878 al 6 marzo 1902.
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Antoine-Hippolyte Cros (Antoine II), che regnò dal 6 marzo 1902 al 1 novembre 1903.
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Laura-Therese Cros-Bernard (Laura-Therese I), che regnò dal 1 novembre 1903 al 12 febbraio 1916.
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Jacques-Antoine Bernard (Antoine III), che regnò dal 12 febbraio 1916 al 12 maggio 1951.
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Philippe Paul Alexandre Henry Boiry (Philippe I) è il monarca in carica. È salito al trono il 12 maggio 1951.
La Casa Reale del Regno di Araucania e Patagonia è attualmente composta dai seguenti membri:
Il Principe Philippe I è a capo della Casa Reale di Araucania e Patagonia ed è responsabile della conservazione delle sue istituzioni. Ha assunto il titolo di monarca in esilio e lo adempie mediante la partecipazione a interviste, forum internazionali e impegni pubblici. Al tempo stesso, sovraintende a cerimonie commemorative e autorizza l’emissione di francobolli e medaglie ed il conio di monete. In rare occasioni, conferisce titoli, ordini reali, privilegi e onori a coloro che si sono distinti nel servizio al Regno e al popolo dei Mapuche. Tra gli altri membri, si ricordino:
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Il Presidente del Consiglio del Regno – Sua Eccellenza Don Jean-Michel Parasiliti di Para, Duca di San Pedro de Hueyusco.
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Il Cancelliere del Regno e Presidente Sdell’associazione ‘Auspice Stella’ – Sua Eccellenza il Barone Raoul de Lavalette de Saint Genies, Duca di Boroa.
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II Vice-Cancelliere del Regno e membri del Consiglio di Stato, Sua Eccellenza Klaus-Peter Pohland, Conti di Coronel.
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I membri del Consiglio di Stato – Sua Eccellenza Philippe de Lavalette e Sua Eccellenza Daniel Werba, Conte di Mataquito.
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Incaricato per gli Affari riguardanti le Relazioni Internazionali – Sua Eccellenza Reynaldo Mariqueo, Conte di Lul-lul Mawidha e Cavaliere del Reale Ordine della Corona d’Acciaio, Werken* all’Unione Europea.
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Responsabile delle relazioni all’interno del Lof (comunità Mapuche) – Sua Eccellenza Gaston Lion, Consigliere e Cavaliere del Regno, Werken al Parlamento Europeo.
La situazione attuale
Il popolo Mapuche continua a lottare contro l’ingiustizia di un ‘accordo’ che gli è stato imposto con la forza. Sia in Cile che in Argentina, i Mapuche sono a tutti gli effetti cittadini di serie B e sono sottoposti a discriminazioni culturali, economiche e sociali. All’affermazione dei loro diritti fondamentali alla giustizia, alla libertà, all’autodeterminazione e alla terra si replica frequentemente con violenza e repressione. Anche il loro diritto politico di protestare pacificamente contro politiche di assimilazione e genocidio culturale è costantemente negato dalle autorità cilene e argentine. In Cile, in particolare, la legge anti-terrorismo è stata utilizzata per criminalizzare le azioni degli attivisti Mapuche, mettendo a tacere ogni espressione di dissenso.
Nel corso degli ultimi trent’anni, il Regno ha costantemente riaffermato questi diritti culturali, sociali e politici. Per farlo, ha attinto alle conoscenze e capacità sue proprie, nonchè a quelle di altre organizzazioni e comunità Mapuche. Oltre a persistere nella lotta, Principe Philippe I ha, dunque, allo stesso tempo lavorato per rafforzare i legami che legano la Casa Reale e coloro che continuano a lavorare al servizio dell nazione Mapuche.
*La nazione Mapuche è tradizionalmente collocata all’interno del Wallmapu (territorio ancestrale). Tale area è attualmente illegalmente occupata da Argentina e Cile. In un censimento della popolazione cilena condotto nel 1992 dall’Istituto Nazionale di Statistica, circa un milione di adulti (i cittadini di età inferiore ai 14 anni erano esclusi dal censimento) si sono dichiarati Mapuche; è stato calcolato che circa 300,000 abitanti dell’Argentina siano Mapuche.
*Futa Kollog = Grande Assemblea Nazionale.
* Werken = Emissario, inviato speciale.
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Per ulteriori informazioni, consultare il sito ufficiale del Regno a:
Il Regno di Araucania e Patagonia.